Teatro. Il primo avvicinamento l’ho avuto in Texas, quando non avevo ancora compiuto 15 anni: 60 giorni 480 ore in teatro con i “Kids Who Care” con studio di recitazione, canto, ritmi. “This is the me you cannot seeeeeeee” continuavo a cantare sull’areo al ritorno verso casa. Poi via, testa bassa a studiare latino, inglese, tedesco, spagnol e a giocare, ogni volta che si poteva, con i compagni di quel viaggio, scalzi su una moquette azzurra, a fare teatro.
Arrivano la letteratura, la filosofia, la chimica: che fascino tutte quelle formule, vuoi che non ci sia dietro una storia, un suono? Inizio a cantare in RegospelCoro, riprendo il teatro con un corso di improvvisazione al Teatro San Prospero, mi dedico alla voce, al suono. All’esame di anatomia dobbiamo sapere nomi di muscoli, ossa, tendini. ma il diaframma come si usa? Studio, mi alleno, ascolto, cerco, canto e passano 10 anni, così. Arriva l’Amore ed una pancia. Canto ninne nanne, ma ho il desiderio forte di narrare al mio bimbo. In città c’è un corso di narrazione. Si chiama “Il cerchio delle parole”, di Monica Morini, ma non c’è posto. Non mollo: mi metto in lista d’attesa, inizio a raccontare storie, quelle che mi raccontava mia mamma e mia nonna Adriana finché non si libera un posto in quel cerchio. Ed è uno schianto, un incanto! Si spalancano storie, antenate ed alleati Omero, Shakespeare, Borges, Calvino, Rodari, Gualtieri, Candiani. Incantamenti, seminari di formazione ed incontri con il Teatro dell’Orsa, con Monica Morini e Bernardino Bonzani. Antonella Talamonti cura la ricerca vocale, il respiro, si chiude un cerchio. Ora si apre una Porta.
Rossa.
Casa.
Barbara Bonomo
Barbara Bonomo
Narratrice
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